mercoledì 10 marzo 2010

In risposta a chi ci ha chiesto come poter aiutare - fr.Christian



Ciao carissimi!
Qui a Santiago la situazione si va normalizzando, quasi tutti gli uffici e negozi sono aperti, e pure gran parte delle chiese.

Qua e là ci sono ancora persone che vivono in tenda, perché le palazzine dove vivevano sono inagibili, ma come sempre sono casi dettati da costruzioni non a norma, fatte senza rispettare le leggi antisismiche che qui sono molto rigide (anche se poi non c'è controllo per verificarne il rispetto) o risparmiando su ferro e cemento.

Anche a Curicó la situazione è molto migliorata per quel che riguarda l'emergenza, che rimane soprattutto nei paesetti di campagna, non tanto in città. Ma la distruzione è tanta, soprattutto nel centro storico della città. Le immagini che voi vedete in Italia sono a partire proprio da Curicó, e spingendosi più a sud del Cile (un Paese lungo 5.000 km), in una zona che va dai 200 ai 600 km a sud della capitale Santiago. A nord di Santiago, incluso Copiapó, finora non c'erano stati danni, anche se questa notte una forte scossa ha avuto come epicentro una cittá a 800 km a nord di Copiapó, con un po' di danni e qualche ferito.

Al sud la situazione è abbastanza drammatica, ancor più a causa dello tsunami che del terremoto, e ha colpito soprattutto i paesetti lungo la costa, che inoltre sono i più difficili da raggiungere e meno forniti di provviste.
A Concepción invece, che è una città assai grande, già si è ristabilita la sicurezza e stanno arrivando gli aiuti.

Cominciando a rispondere ai molti di voi che mi chiedevano in che modo poter aiutare, vi posso dire che il Paese si sta muovendo in modo massivo per raccogliere alimenti e vestiti da inviare nelle zone più terremotate.
Da inizio settimana le chiese e alcune altre strutture sono diventate dei punti di raccolta, e soprattutto da oggi a domenica ci saranno varie iniziative a reti televisive unificate (la cosiddetta Teletón). Con la pastorale giovanile e la pastorale solidale saremo impegnati in questa raccolta... appena potrò vi invierò qualche foto.
Ma la nostra preoccupazione, come della Caritas e della Chiesa cilena, è soprattutto rivolta al dopo, alla ricostruzione. Già sappiamo che tra un mese saranno meno gli aiuti e le iniziative, ma molte le famiglie ancora senza casa e bisognose di cibo. Inoltre finora c'è stato il sole ad aiutarci, ma tra un po' arriva la stagione delle piogge per la gente del sud.

In questo senso abbiamo pensato che, senza fretta e nei limiti delle possibilità, potremmo chiedere il vostro aiuto raccogliendo fondi che serviranno tra qualche settimana, appoggiandoci alla Caritas o ad associazioni che nel frattempo ci daranno garanzia, e aiutando così la ricostruzione nelle zone più devastate.

Non nascondiamo la preoccupazione più personale, anche se meno urgente, di dover cominciare lavori di restauro anche nella nostra chiesa di Santiago, che pur non avendo avuto crolli strutturali, avrà bisogno di un bel lavoro per renderla nuovamente affidabile e accogliente.



In conclusione, per quanti volessero fare qualsiasi tipo di offerta (deducibile), possono specificare la causale "PER TERREMOTATI CILE" nel conto corrente della Caritas Antoniana: C/C 12 74 23 26
intestato a: PPFMC Caritas S. Antonio - Onlus,
Via Donatello, 21 - 35123 Padova
oppure fare un bonifico bancario al Cod.IBAN: IT05 S050 1812 1010 0000 0505020
di Banca Popolare Etica con la stessa intestazione e identica causale sopra specificate.

Ringraziandovi fin d'ora per quanto potrete contribuire, con le vostre preghiere e/o i vostri aiuti, vi saluto a nome di tutti i frati in Cile.

fr.Christian

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