venerdì 11 giugno 2010

9 - Riprendendo la vita "normale" - fr.Tullio


(copihue bianco fiore nazioanle cileno)
Curicó, 6 giugno 2010

Cari familiari, amici della missione, cari frati e giovani in formazione come state? spero bene!
In questi primi giorni di giugno come frati e amici di sant’Antonio ricordiamo e ringraziamo il Signore per il dono in mezzo a noi di questo grande uomo e santo. Vi mando dalla nostra missione un fraterno e cordiale saluto e vi ricordo tutti con affetto.

Vengo a voi per raccontarvi un po’ della nostra vita a Curicó a tre mesi di distanza dal tremendo terremoto che ha colpito il nostro Paese e in particolare la nostra regione. In primo luogo devo dirvi che le scosse di assestamento sono ancora molte ed a volte anche abbastanza forti. Noi e la gente ci stiamo abituando a convivere con i vari movimenti tellurici che di tanto in tanto ci fanno ballare e ci spaventano un pochino.

Qui la situazione si sta “normalizzando”. Tutti stanno ricostruendo o sistemando le loro abitazioni, almeno per passare l’inverno in modo decente e il più possibile sereno. I disagi per la gente sono molti: in primo luogo la preoccupazione della loro abitazione - molti ora vivono in piccole casette di legno (la dimensione della piccolissima casetta è di metri 3x3). Questi alloggi sono stati distribuiti dal comune e diverse famiglie usano anche quello che è rimasto della loro abitazione. In secondo luogo l’ospedale nella nostra città é sistemato in tende e con il freddo invernale non é certamente la cosa migliore per gli anziani o malati alloggiati nelle tende. In terzo luogo, è vero che tutte le scuole hanno ripreso la loro attività, ma diverse strutture sono cadute o danneggiate seriamente e per questo molte sono le aule d’emergenza. Anche molte chiese sono rimaste danneggiate gravemente e in diverse parrocchie la santa messa si celebra nelle cappelle dei collegi che possono ricevere i fedeli nelle loro strutture, naturalmente con tutti i disagi immaginabili. Certamente la gente, come dicevo sopra, si sta abituando alle numerose replique (scosse di assestamento del terremoto), ma allo stesso tempo la instabilità della terra rende instabile anche la vita. A causa dell’incertezza, la precarietà, il disagio del post terremoto, la paura del domani in molta gente emergono con forza anche vecchie ferite con familiari con vicini e amici. Per questo oltre che un lavoro per ricostruire strutture é necessario un lavoro paziente, attento e delicato di ricostruzione di personalità e di riconciliazione con il proprio passato e presente sia a livello personale sia a livello comunitario. Da queste poche parole potete capire che la situazione è ancora difficile e complicata, credo che ci vorranno anni prima di ritornare a una vita normale.

Da parte nostra, e grazie al vostro aiuto, attraverso l’associazione CRATE - progetto casette prefabbricate -, stiamo dando un buon aiuto. Già diverse famiglie hanno ricevuto la loro casetta di 30 metri quadri, e in questi mesi continuiamo ad aiutare nella costruzione. Con questo scritto desidero ringraziare, a nome delle famiglie beneficiate della nostra comunità di Curicò, il CENTRO PROVINCIALE MISSIONARIO della nostra Proviancia religiosa di Padova e tutti gli amici della missione sparsi un po’ in tutta Italia per l’aiuto concreto; desidero ringraziare anche i molti conventi che hanno collaborato a questo progetto e un grazie speciale alla CARITAS ANTONIANA che ha collaborato in maniera significativa. Il Signore per intercessione di san Antonio vi benedica e vi protegga sempre donandovi la pace del cuore.

Per quanto riguarda la vita della nostra parrocchia (vedi qui alcune foto), dopo l’accoglienza calorosa e fraterna che abbiamo ricevuto, in questi primi mesi stiamo proponendo la nostra spiritualità francescana. A fine marzo abbiamo realizzato un pomeriggio di formazione con tutti gli agenti pastorali, per poter conoscere un po’ di più il nostro fondatore: san Francesco. Ora stiamo proponendo e presentando la figura di sant’Antonio. Qui da noi (per lo meno dalla nostra gente, non abituata allo stile francescano) si conosce sant’Antonio per ritrovare le cose perdute e a tutti vengono alla mente le parole del canto: tengo a san Antonio puesto de cabeza, no me busca novio ya no me interesa (ho messo sant’Antonio con la testa in giú, se non incontro un fidanzato non lo cerco piú). Per questo come comunità religiosa abbiamo deciso che per quest’anno, possiamo proporre il Santo come amico dei poveri e protettore di bambini. La sensibilizzazione per sant’Antonio in questo tempo si riduce a presentare in tutti i gruppi, offrendo una breve catechesi, la vita del Santo e il suo messaggio di bene, in stretta connessione con il vangelo e che si trasforma in carità. Regaliamo poi una piccola immagine e grazie i segni tipici di sant’Antonio: bambino Gesú, vangelo e giglio si aiutano i parrocchiani a conoscere un po’ della vita del nostro santo. Certamente il 13 giugno, festa di san Antonio, anche noi daremo gloria al Signore per la testimonianza del Santo e inviteremo tutti i fedeli a ricorrere al Santo per intercedere presso il Signore. Una speciale celebrazione sarà offerta ai molti bambini della parrocchia. Con il gruppo giovani stiamo preparando alcune drammatizzazioni dei miracoli di sant’Antonio: il miracolo dei pesci, della mula, del marito geloso, ...e termineremo il tutto ponendo sotto la protezione del Santo tutti i bambini presenti. Un semplice e umile incontro per poter conoscere un po’ di più il nostro amato Santo, e per condividere con i nostri parrocchiani mezza giornata di fraternità, di serenità e di preghiera valori molto necessari in questo tempo del post terremoto.

Prima di salutarvi desidero condividere con voi quello che abbiamo vissuto sabato scorso nella nostra cappella di santa Lucia. La notte del 27 febbraio a causa del terremoto nella cappella, cadendo si è rotta una statua della Madonna. Ricordando le parole di una brava e buona benefattrice che quand’ero in Italia mi aveva offerto delle statue della Vergine per la missione, gli ho chiesto se poteva aiutarci. A fine aprile sono arrivate due bellissime statue grazie alla generosità di tutta la sua famiglia e sabato scorso 29 maggio, con una sentita e partecipata celebrazione eucaristica abbiamo benedetto una delle due statue. La partecipazione è stata buona nonostante la pioggia (a dire il vero si pensava di pellegrinare con la statua lungo il quartiere particolarmente povero e problematico, ma a causa della pioggia non è stato possibile). Ascoltando la gente che era presente si percepiva la grande la riconoscenza per il regalo e la grande gioia per riavere nella cappella la mamma del cielo, la Virgen Maria che sempre ci ama, ci aiuta e ci protegge.

Spesso dal mio cuore nasce un grazie sincero che si trasforma in preghiera anche per i molti, piccoli e importanti gesti d’affetto di vicinanza e di amicizia, un grazie a ciascuno di voi! Cari amici non mi dilungo oltre, e chiedo per tutti che il Signore tramite l’intercessione di sant’Antonio ci possa accompagnare nel cammino della vita, ci possa aiutare a compiere sempre la sua santa volontà, e ci aiuti a sperimentare nella nostra vita la pace del Signore.

Termino e vi saluto tutti fraternamente con la parola del Santo: Cerca la pace, cerca la pace dentro, in te stesso; e se la troverai, avrai senza dubbio la pace anche con Dio e con il prossimo; e persèguila (conquistala) con la perseveranza finale. (Sermone domenica V dopo Pentecoste)

A tutti buona festa di san Antonio e...
Paz y bien

fr. Tullio e comunità