martedì 28 luglio 2009

scatti da facebook

arrivano le prime foto dal Chile dell'incontro della GiFra patavina con la JuFra cilena:











le altre foto a questo indirizzo (necessaria la registrazione a FaceBook):

lunedì 27 luglio 2009

10 - Di qua e di là - fr.Christian (luglio 2009)

Ciao carissimi!
Rieccomi a voi con nuovi racconti e qualche fotografia.
E voi come state? Qui tutti bene, anche se il freddo si fa sentire e l'influenza, umana e non, prova ad attaccarci. Ma per ora ci difendiamo bene!
E mentre qui le attività proseguono in maniera serrata, spero che oltre Oceano qualcuno si stia riposando!
Un abbraccio a tutti e buona estate.
fr.Christian
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DI QUA E DI LÀ…

Ciao carissimi!
Rieccomi a voi all’inizio di una nuova stagione, quella estiva di sole e vacanze (speriamo!) per voi, quella fredda e zeppa di attività per noi. Vi scrivo dopo aver finalmente concluso un piccolo lavoro di analisi di seicento questionari, su richiesta di un collegio che vuol cambiare una delle carriere di specializzazione ed era quindi interessato a verificare l’interesse di alunne e genitori. È una notizia di poco conto, ma che scrivo per la gioia dei miei amici professori con cui ho collaborato negli anni a Padova, affinché vedano che in qualche modo provo a tenermi allenato.

Comincio questa lettera approfittando del riposo che ci si concede in Cile il 29 di giugno, giorno festivo in onore di “san Pedro y san Pablo”. Nella nostra regione, ma anche nel resto del Cile, san Pietro è santo patrono e protettore di molte cittadine e paesetti ed assai invocato. Il perché è facilmente intuibile, basta una semplice equazione: san Pietro è patrono dei pescatori e metà delle cittadine cilene si affacciano sull’Oceano. Le statue di san Pietro nelle località costriere e le tradizionali processioni in barca in suo onore sono quindi assai diffuse.
E approfitto della festa di oggi per raccontarvi anche dell’abbondante numero di giorni festivi di cui godono i cileni: vi ho già raccontato dei due giorni di “festa patria” nella mia settima lettera, cui si aggiungono ovviamente il Capodanno e la Festa del Lavoratore, ma anche la festa della “scoperta dell’America” o “giorno della razza” e la Festa della Gloria Navale, che merita di essere raccontata. La si commemora il 21 di maggio, a ricordo della battaglia navale nel porto di Iquique, combattuta nel 1879 tra la flotta cilena e quella peruviana nella Guerra del Pacifico, conclusasi con... la disfatta della flotta cilena e la morte dell’eroico generale Arturo Prat. “Así somos los chilenos”, siamo così... fatalisti in quanto al destino, con un po’ di quel senso di inferiorità che ci rende strettamente legati alla madre patria e alle sue tradizioni, sempre alla ricerca di un eroe in cui poterci sentire rappresentati. Per quanto possa chiedere spiegazioni sul perché si festeggi una “derrota”, una sonora sconfitta, la risposta sarà sempre questa: “Así somos los chilenos”.
L’elenco si allunga un po’ con le feste religiose: ovviamente Natale (non l’Epifania), il Venerdì Santo e il Sabato Santo (che con la Pasqua fanno quindi tre giorni per godersi l’ultimo sole estivo in spiaggia), i santi Pietro e Paolo in giugno, la Madonna del Carmine in luglio, l’Assunta a ferragosto (ma qui fa freddo!), la festa dei Santi e dell’Immacolata. Ne manca una, introdotta lo scorso anno: il 31 ottobre, giorno della Riforma Luterana, concesso alle Chiese Evangeliche e Protestanti che reclamavano una festa per loro a fronte delle troppe feste cattoliche della Madonna e dei Santi. Ora aspettiamo solo che chiedano un giorno di vacanza anche i Mormoni, i Testimoni di Geova e altre chiese che hanno una certa diffusione e poi... “sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno”, come canta allegramente Lucio Dalla.

Vi voglio poi raccontare un’avventura breve e intensa, un viaggio che mi sono concesso per accompagnare un religioso claretiano di Copiapó, inviato dai suoi superiori a ritirare tre statue del loro santo Antonio Maria Clarét, un metro e sessanta lui e anche le tre statue, in vetroresina, leggere ma ingombranti. Dove siamo andati a ritirarle? Beh, dove ci siano maestri nell’artigianato religioso e i prezzi siano buoni, cioè in Perú. Da Copiapó ad Arequipa ci siamo alternati alla guida per 1.700 km in due giorni di viaggio, poi un giorno in Arequipa per imballare le statue e visitare la splendida città, e infine altri due giorni per tornare a casa, ovviamente per la stessa strada, dato che soltanto la Panamericana attraversa tutto il Cile fino a Bolivia e Perù. È stata un’intensa cavalcata tra sabbia, dune, rocce e ancora sabbia. I 1300 km da Copiapó al confine attraversano il deserto di Atacama, il più arido del mondo, con distinte variazioni di colori della sabbia e delle rocce, ma poca vita. Entrati in Perú ci siamo inoltrati per valli e montagne, sempre brulle e aride, ma almeno richiedevano un po’ di concentrazione alla guida e offrivano continui cambi di orizzonte. Per rendere l’idea, il contachilometri ne ha segnati anche venticinque prima che dal mio cervello potesse partisse uno stimolo alle braccia per un lieve movimento che potremmo definire “curva”.
Questi rettilinei scuri in mezzo alla sabbia mi hanno permesso di interiorizzare i significati racchiusi nel termine “deserto”, ma anche di conoscere il prodigio di vallate verdi quando un fiumiciattolo scende dalla cordigliera fino all’oceano, e di conoscere le ridenti cittadine costiere della regione del Grande Nord. Nel giro turistico a San Pedro de Atacama (ve lo lascio cercare in internet, vale la pena) con mio fratello e consorte, già avevo conosciuto la città di Iquique (250.000 ab.) e transitato per quella di Calama (150.000 ab.). Nel viaggio in Perú ho potuto fermarmi a dormire e visitare le città di Arica (185.000 ab.) e di Antofagasta (350.000 ab.) e così “ho completato l’album delle figurine”. Sì, sembra incredibile, eppure posso dire di conoscere tutte le grandi città distribuite nei duemila chilometri da La Serena – visitata quest’estate – al confine nord, escluse solo alcune cittadine con meno di 15.000 abitanti.
Queste note (e un giretto in Google Earth) vi possono dare l’idea di come gli agglomerati urbani siano isolati in questa terra desertica: nei giorni festivi e di vacanza non ci si chiede cosa andare a visitare, o dove fare il giretto fuori porta o il picnic, o dove andare al ristorante o in discoteca, ma si esce dalla città solo per trascorrere la giornata in spiaggia.
Antofagasta, Iquique e Arica sono simili tra loro, adagiate sulla costa, con una piazza centrale da visitare per la cattedrale e qualche giardinetto, un po’ di viottole pedonali con negozi e bar, il porto e il mercato del pesce e dell’artigianato come luoghi pittoreschi e caratteristici; e sarebbe imperdonabile rinunciare a una cenetta di pesce tipico dell’oceano. Per chi volesse leggere un fantasioso resoconto in spagnolo e guardarsi due foto (solo per stomaci forti quella del pranzo in Perú, io ho optato per il pesce...), può vedere: http://www.claretianos.cl/claretianos/index.php?option=com_content&task=view&id=1289&Itemid=1

Per ritornare due minuti a Copiapó, vi racconto di un paio di iniziative a favore dei bambini con aiuti arrivati dall’Italia, dato che mi è stato rimproverato di nominare troppo poco i bimbi cileni. In realtà il missionario non parla mai volentieri dei bambini, sapendo che in Italia l’immaginario sui bimbi in terra di missione è decisamente sensibile e un poco distorto, e spesso li si sfrutta per stringere il cuore e allargare il portafoglio. Non hanno forse tutte le comodità dei bimbi italiani, o talvolta hanno cellulare, MP4, Play Station e nelle giornate di fine mese si devono accontentare di una bustina di thè e pane vecchio, ma alla fine dei conti per un bimbo di qualsiasi età, cileno e non, è la mancanza di serenità in famiglia e l’assenza dei genitori ciò che più ferisce. E in questo, con alcune differenze che vi spiegherò un’altra volta, le situazioni di dolore si assomigliano ad ogni latitudine.
Quel che già abbiamo attivato per supplire a bisogni concreti è una “lechería”, cioè la distribuzione di una tazza di latte e cacao, accompagnata da un panino, a una trentina di bambini che frequentano la catequesi per la Prima Comunione. È la maniera di offrire loro un alimento completo come il latte, che fino al venerdì generalmente ricevono a scuola, ma che nel fine settimana spesso viene loro a mancare.
C’è poi l’intenzione di attivare un “dopo-scuola” per sostenere i ragazzini con difficoltà scolastiche ed anche per alleggerire il carico delle famiglie con un progetto che abbia qualche beneficio anche a livello educativo. Infine un sogno per i più grandi: siccome nei settori poveri pochi maturandi riescono ad entrare all’Università perché non hanno i soldi per partecipare ai corsi pre-universitari di preparazione all’esame di selezione, negli ultimi mesi dell’anno scolastico vorremmo attivare un corso gratuito a loro vantaggio.

Vi lascio con la speranza di riuscire a scrivervi tra quaranta giorni per raccontarvi dell’esperienza di scambio Italia-Cile: una decina di ragazzi della Gioventú Francescana verranno a trovarci a breve per un’esperienza nelle nostre comunità, mentre una decina di ragazzi della Gi.Fra. cilena di Cartavio saranno accompagnati da fr.Tullio all’incontro internazionale dei giovani in Assisi ed a conoscere alcune nostre comunità e città del Nord, oltre alla Capitale. Mi piacerebbe riuscire a scrivervi le loro impressioni e testimonianze... prima di venire a raccontarvi qualcosa di persona! Eh sì, il tempo passa veloce e il biglietto aereo per le mie “vacanze italiane” è già stato acquistato. Arriverò a fine agosto per sfruttare gli ultimi giorni di vacanza dei miei genitori, poi in settembre e fino alla metà di ottobre avrò modo di incontrarmi con quanti vorranno fare quattro chiacchiere e vedere qualche fotografia, nei limiti del possibile e con la speranza di riposarmi pure e... di aiutare a raccogliere le mele, ovviamente!

Un fraterno abbraccio a tutti voi e buona estate.

fr.Christian

domenica 26 luglio 2009

alcuni scatti da Copiapò

ecco alcune foto da Copiapò: Parrocchia San Francesco e poi, più sotto, alcune cappelle.
Se vuoi vedere le foto a tutta pagina clicca qui e qui...




foto fav

venerdì 24 luglio 2009

alcuni scatti da Santiago

ecco alcune foto del Santuario dell'Immacolata a Santiago:
se vuoi vedere le foto a tutta pagina clicca qui




foto fav

giovedì 16 luglio 2009

nasce il blog dal cile!


Oggi 16 luglio 2009, festa della Virgen del Carmen, nasce il blog dei frati cileni ofm conv.

Grazie a hr. Andres che mi ha insegnato come si fa, facile e gratuito!

hola

fr. Christian

mercoledì 1 luglio 2009

che ora è in Chile?