venerdì 30 novembre 2007
1 - Ciao carissimi! - fr.Christian (novembre 2007)
Ciao carissimi!
Come promesso, mi faccio vivo prima possibile con tutti voi, cercando di raccontarvi qualcosa e di dare risposta ad alcune delle molte domande che mi avete rivolto in questi giorni.
Ma prima di cominciare, voglio ringraziare quanti mi hanno inviato gli auguri o ricordato in occasione del mio compleanno. Pure un grazie a quanti mi hanno raccontato qualcosa di loro, cosa che mi fa sentire ancora molto vicino a voi.
Che dirvi, dopo appena quindici giorni dalla mia partenza, di cui solo la metà trascorsi qui a Santiago? Mi perdonerete, ma non riesco ancora a presentarvi qualche volto, a parlarvi del popolo cileno… l’unica persona cilena con cui ho dialogato abbondantemente è stata stamattina la “profesora” di spagnolo, dato che ho cominciato il mio corso stando da solo con questa ragazza… che non vedrò più, perché io domani sarò inserito in una classe e lei nella giornata di oggi ha adempiuto il suo compito di avviarmi alla grammatica spagnola. Piccole differenze d’organizzazione…
Per cui vi dovrete accontentare per ora di qualche nota tecnica e qualche pensiero o sentimento mio.
Beh, l’impatto… direi che è stato più che buono. Dopo quattro giorni (e poco più) impiegati tra viaggi e una fugace ma interessante visita in Bolivia, sono finalmente arrivato in Cile. Il “finalmente” è dovuto alle 26 ore di viaggio tra Padova e Cochabamba e, tre giorni dopo, alle altre 26 ore di viaggio tra Cochabamba e Copiapò. Accompagnato da p.Gianni (mio “boss” Provinciale) e da p.Valentino (responsabile di Missioni e Caritas), abbiamo raggiunto fr.Tullio, fr.Maurizio e fr.Enrico nel loro convento. Formano una bella comunità in una cittadina di 120.000 abitanti, che assistono con una parrocchia e otto cappelle, occupandosi di circa un quarto della popolazione. Tutto ciò in una cittadina che ha pure qualche albero e attorno vigneti irrigati, ma inserita nel deserto dell’Atacama e circondata da brulle montagne desertiche. Vedere per credere? Beh, andate sul sito che per ora raccoglie i pensieri di fr.Tullio e troverete anche qualche fotografia: http://www.viviamaspera.tk/
Due giorni trascorsi con loro ci hanno permesso di visitare tutti i quartieri inseriti nella loro zona pastorale, ampliatasi quest’anno dopo che i francescani Minori si sono ritirati da una comunità adiacente la nostra, e di comprendere la mole di lavoro che stanno cercando di sostenere. Ad esempio, il desiderio di assicurare la messa domenicale alla zona cittadina e quella mensile ad altre cappelle, costringe talvolta qualcuno di loro a celebrare anche quattro messe domenicali, sempre che qualche malessere fisico non venga a complicare ulteriormente la situazione. Però vivono con serenità questa loro dedizione all’altro, al povero, e questo aiuta a ricaricare le energie.
Una settimana fa siamo arrivati a Santiago (800 km più a sud) dopo una notte in un comodo autobus con poltrone dallo schienale regolabile, un mezzo diffusissimo -escluse le persone più povere- per coprire le lunghe distanze di questo sottile paese. E qui ci siamo avviati a conoscere una realtà parrocchiale altrettanto grande, inserita però in una realtà metropolitana come quella di Santiago e dei suoi cinque milioni abbondanti di abitanti (un terzo della popolazione cilena). La zona è periferica, secondo l’insegnante di questa mattina è pure una delle più povere e malavitose di Santiago, inevitabilmente porta con sé i disagi di ogni periferia urbana; tuttavia finora i frati non hanno incontrato grosse difficoltà e pericoli, e pazienza per i candelabri che si sono portati via dalla chiesa! Tuttavia le difficoltà e violenze spesso vengono ascoltate, in confessionale o in qualche chiacchierata, e fanno parte dell’attività dei frati come conseguenza di un disagio che si respira in molte famiglie, anche tra i giovani.
Eppure qualcosa si muove e il popolo cileno, con la sua cultura, mezzi e modi, cerca con determinazione di trovare sviluppo, cultura, pace sociale. Ho visto poco e conosco nulla… ma soprattutto qui a Santiago non direi che regna il fatalismo sudamericano e certamente l’attività lavorativa è di gran lunga più evidente e incessante di feste, canti e balli. Vedrò meglio… e vi racconterò.
Dimenticavo di presentarvi i frati di Santiago: fr.Ramon, fr.Giuseppe, fr.Pedro, fr.Fabrizio. Un bel quartetto che ha la fortuna di non dover spaziare troppo come a Copiapò e per questo si può permettere anche altre piccole e preziose attività in città e dintorni: direzione pastorale e spirituale in un collegio di 1200 studenti (una figura che in Italia non c’è, una sorta di consigliere del direttore e organizzatore di attività spirituali per docenti e studenti), assistenza ai gruppi della terza età del decanato (anche qui ci vorrebbe una pagina per spiegarvi…), guida di esercizi spirituali e assistenza alle suore. Avrò dimenticato qualcosa, quando mi raccontano altro vi aggiornerò. Lascio ad una delle prossime mail anche la descrizione di quali siano le molteplici attività di una parrocchia.
Concludo questa prima mail dicendovi qualcosa di me e di quel che mi aspetta. Innanzitutto sono felice e sereno quanto basta. E grazie a Dio non mi sta prendendo la fretta e nessuno me ne ha messa: se reggo, mi dedicherò tre mesi per apprendere bene lo spagnolo, anche perché mi piacerebbe riuscire pure a scriverlo bene, giusto per non buttar via anche le doti e competenze culturali che mi sono state date. Dopo di che mi trasferirò a Copiapò (sì, da Tullio) e anche quello sarà un passaggio “senza fretta”, perché ci sono buone probabilità che nemmeno quello sia un trasferimenti di lunga durata: in attesa di vedere se riusciremo a fine 2009 ad aprire una nuova comunità, per un paio d’anni darò una mano ai tre frati che stanno lì. Poi si vedrà…
Che altro dirvi di me? Forse che è troppo poco tempo che sono partito, che non ho ancora realizzato bene quante persone e cose ho lasciato di là dell’Oceano, che tuttavia continuo a rallegrarmi e sentire preziosa questa opportunità di ricominciare, che mi mancano tanti volti ma che per ora non ce n’è uno che io senta lontano da me, che intravedo solo un barlume di cosa possa significare per me essere missionario qui, che sento che il Signore è più tranquillo ora perché in Italia faceva fatica a rincorrermi tra le mie mille cose organizzate. E poi che… ma non posso scrivere tutto adesso, meglio ritornare un po’ all’idioma spagnolo e cominciare a studiare un po’!
Riguardo alle FAQ pratiche che mi sono state rivolte:
- Il mio cellulare non è venuto in viaggio con me, non ricevo sms.
- Il mio indirizzo mail è sempre lo stesso fra.christian@tiscali.it perché ho trovato il modo di reindirizzare tutte le mail che ricevo e scaricarle così con outlook da un altro mio indirizzo “fratesco” che è christian.borghesi@ppfmc.it . Non ho altri indirizzi che questi.
- Ho la possibilità di chiacchierare un po’ con Skype: fr.christian è il mio account. Se non riuscite a trovarmi, mandatemi via mail il vostro account. Non prometto di starci ore, né di rispondervi tutti i giorni, né amo molto la chat… ma due chiacchiere le faccio volentieri.
- Anche a questo proposito, le ore di fuso orario sulla carta sono cinque, ma ora noi abbiamo l’ora legale per cui siete solo 4 ore in anticipo, mentre al cambio dell’ora nostro e vostro di primavera diventeranno sei ore. Per questo quando torno da scuola il pomeriggio, da voi è sera. Non mi troverete mai collegato quando lì è mattina!
- Un indirizzo di Santiago ci sarebbe, ma se mi scrivete una lettera arriverà quando mi sarò già trasferito a Copiapò. Comunque per chi vuol curiosare su Google Earth, in “Trova attività” scriva “estacion santa rosa” e sul dove? “santiago”: cliccando sul segnale A si troverà ad un incrocio stradale con al centro la metropolitana e, nell’angolo a sud-ovest, il tetto bianco di una chiesa con una “passerella” per arrivarci e il tetto del convento a forma di ] con la parte bianca restaurata e quella marrone con stanze e sale ancora da sistemare. Se qualcuno sa come inserire una fotografia, me lo dica che gliela mando. Invece trovare l’attività “san francisco” a “copiapò” dà già maggiori soddisfazioni!
Direi che per ora può bastare, anche se mi sono già copiato una pagina intera di vostre domande. Man mano che troverò le risposte…
Un abbraccio a tutti voi!
fr.Christian
P.S.: Oggi è già martedì, ieri non ho fatto in tempo ad inviare la mail. Novità del giorno? A scuola, disperati per il fatto che non so nulla di grammatica, tuttavia invento frasi abbastanza corrette, capisco molto e leggo perfettamente… hanno deciso di mettermi nel livello avanzato (“perché tanto lì si fa un ripasso approfondito di tutta la grammatica”), accompagnandomi con una frase che letteralmente suonava come: “Abbiamo deciso di tirare il leone” e con un sorriso che la rendeva simile al nostro “e di fargli la pelle”. Avete altre interpretazioni che mi sollevino un po’? ;-)
Come promesso, mi faccio vivo prima possibile con tutti voi, cercando di raccontarvi qualcosa e di dare risposta ad alcune delle molte domande che mi avete rivolto in questi giorni.
Ma prima di cominciare, voglio ringraziare quanti mi hanno inviato gli auguri o ricordato in occasione del mio compleanno. Pure un grazie a quanti mi hanno raccontato qualcosa di loro, cosa che mi fa sentire ancora molto vicino a voi.
Che dirvi, dopo appena quindici giorni dalla mia partenza, di cui solo la metà trascorsi qui a Santiago? Mi perdonerete, ma non riesco ancora a presentarvi qualche volto, a parlarvi del popolo cileno… l’unica persona cilena con cui ho dialogato abbondantemente è stata stamattina la “profesora” di spagnolo, dato che ho cominciato il mio corso stando da solo con questa ragazza… che non vedrò più, perché io domani sarò inserito in una classe e lei nella giornata di oggi ha adempiuto il suo compito di avviarmi alla grammatica spagnola. Piccole differenze d’organizzazione…
Per cui vi dovrete accontentare per ora di qualche nota tecnica e qualche pensiero o sentimento mio.
Beh, l’impatto… direi che è stato più che buono. Dopo quattro giorni (e poco più) impiegati tra viaggi e una fugace ma interessante visita in Bolivia, sono finalmente arrivato in Cile. Il “finalmente” è dovuto alle 26 ore di viaggio tra Padova e Cochabamba e, tre giorni dopo, alle altre 26 ore di viaggio tra Cochabamba e Copiapò. Accompagnato da p.Gianni (mio “boss” Provinciale) e da p.Valentino (responsabile di Missioni e Caritas), abbiamo raggiunto fr.Tullio, fr.Maurizio e fr.Enrico nel loro convento. Formano una bella comunità in una cittadina di 120.000 abitanti, che assistono con una parrocchia e otto cappelle, occupandosi di circa un quarto della popolazione. Tutto ciò in una cittadina che ha pure qualche albero e attorno vigneti irrigati, ma inserita nel deserto dell’Atacama e circondata da brulle montagne desertiche. Vedere per credere? Beh, andate sul sito che per ora raccoglie i pensieri di fr.Tullio e troverete anche qualche fotografia: http://www.viviamaspera.tk/
Due giorni trascorsi con loro ci hanno permesso di visitare tutti i quartieri inseriti nella loro zona pastorale, ampliatasi quest’anno dopo che i francescani Minori si sono ritirati da una comunità adiacente la nostra, e di comprendere la mole di lavoro che stanno cercando di sostenere. Ad esempio, il desiderio di assicurare la messa domenicale alla zona cittadina e quella mensile ad altre cappelle, costringe talvolta qualcuno di loro a celebrare anche quattro messe domenicali, sempre che qualche malessere fisico non venga a complicare ulteriormente la situazione. Però vivono con serenità questa loro dedizione all’altro, al povero, e questo aiuta a ricaricare le energie.
Una settimana fa siamo arrivati a Santiago (800 km più a sud) dopo una notte in un comodo autobus con poltrone dallo schienale regolabile, un mezzo diffusissimo -escluse le persone più povere- per coprire le lunghe distanze di questo sottile paese. E qui ci siamo avviati a conoscere una realtà parrocchiale altrettanto grande, inserita però in una realtà metropolitana come quella di Santiago e dei suoi cinque milioni abbondanti di abitanti (un terzo della popolazione cilena). La zona è periferica, secondo l’insegnante di questa mattina è pure una delle più povere e malavitose di Santiago, inevitabilmente porta con sé i disagi di ogni periferia urbana; tuttavia finora i frati non hanno incontrato grosse difficoltà e pericoli, e pazienza per i candelabri che si sono portati via dalla chiesa! Tuttavia le difficoltà e violenze spesso vengono ascoltate, in confessionale o in qualche chiacchierata, e fanno parte dell’attività dei frati come conseguenza di un disagio che si respira in molte famiglie, anche tra i giovani.
Eppure qualcosa si muove e il popolo cileno, con la sua cultura, mezzi e modi, cerca con determinazione di trovare sviluppo, cultura, pace sociale. Ho visto poco e conosco nulla… ma soprattutto qui a Santiago non direi che regna il fatalismo sudamericano e certamente l’attività lavorativa è di gran lunga più evidente e incessante di feste, canti e balli. Vedrò meglio… e vi racconterò.
Dimenticavo di presentarvi i frati di Santiago: fr.Ramon, fr.Giuseppe, fr.Pedro, fr.Fabrizio. Un bel quartetto che ha la fortuna di non dover spaziare troppo come a Copiapò e per questo si può permettere anche altre piccole e preziose attività in città e dintorni: direzione pastorale e spirituale in un collegio di 1200 studenti (una figura che in Italia non c’è, una sorta di consigliere del direttore e organizzatore di attività spirituali per docenti e studenti), assistenza ai gruppi della terza età del decanato (anche qui ci vorrebbe una pagina per spiegarvi…), guida di esercizi spirituali e assistenza alle suore. Avrò dimenticato qualcosa, quando mi raccontano altro vi aggiornerò. Lascio ad una delle prossime mail anche la descrizione di quali siano le molteplici attività di una parrocchia.
Concludo questa prima mail dicendovi qualcosa di me e di quel che mi aspetta. Innanzitutto sono felice e sereno quanto basta. E grazie a Dio non mi sta prendendo la fretta e nessuno me ne ha messa: se reggo, mi dedicherò tre mesi per apprendere bene lo spagnolo, anche perché mi piacerebbe riuscire pure a scriverlo bene, giusto per non buttar via anche le doti e competenze culturali che mi sono state date. Dopo di che mi trasferirò a Copiapò (sì, da Tullio) e anche quello sarà un passaggio “senza fretta”, perché ci sono buone probabilità che nemmeno quello sia un trasferimenti di lunga durata: in attesa di vedere se riusciremo a fine 2009 ad aprire una nuova comunità, per un paio d’anni darò una mano ai tre frati che stanno lì. Poi si vedrà…
Che altro dirvi di me? Forse che è troppo poco tempo che sono partito, che non ho ancora realizzato bene quante persone e cose ho lasciato di là dell’Oceano, che tuttavia continuo a rallegrarmi e sentire preziosa questa opportunità di ricominciare, che mi mancano tanti volti ma che per ora non ce n’è uno che io senta lontano da me, che intravedo solo un barlume di cosa possa significare per me essere missionario qui, che sento che il Signore è più tranquillo ora perché in Italia faceva fatica a rincorrermi tra le mie mille cose organizzate. E poi che… ma non posso scrivere tutto adesso, meglio ritornare un po’ all’idioma spagnolo e cominciare a studiare un po’!
Riguardo alle FAQ pratiche che mi sono state rivolte:
- Il mio cellulare non è venuto in viaggio con me, non ricevo sms.
- Il mio indirizzo mail è sempre lo stesso fra.christian@tiscali.it perché ho trovato il modo di reindirizzare tutte le mail che ricevo e scaricarle così con outlook da un altro mio indirizzo “fratesco” che è christian.borghesi@ppfmc.it . Non ho altri indirizzi che questi.
- Ho la possibilità di chiacchierare un po’ con Skype: fr.christian è il mio account. Se non riuscite a trovarmi, mandatemi via mail il vostro account. Non prometto di starci ore, né di rispondervi tutti i giorni, né amo molto la chat… ma due chiacchiere le faccio volentieri.
- Anche a questo proposito, le ore di fuso orario sulla carta sono cinque, ma ora noi abbiamo l’ora legale per cui siete solo 4 ore in anticipo, mentre al cambio dell’ora nostro e vostro di primavera diventeranno sei ore. Per questo quando torno da scuola il pomeriggio, da voi è sera. Non mi troverete mai collegato quando lì è mattina!
- Un indirizzo di Santiago ci sarebbe, ma se mi scrivete una lettera arriverà quando mi sarò già trasferito a Copiapò. Comunque per chi vuol curiosare su Google Earth, in “Trova attività” scriva “estacion santa rosa” e sul dove? “santiago”: cliccando sul segnale A si troverà ad un incrocio stradale con al centro la metropolitana e, nell’angolo a sud-ovest, il tetto bianco di una chiesa con una “passerella” per arrivarci e il tetto del convento a forma di ] con la parte bianca restaurata e quella marrone con stanze e sale ancora da sistemare. Se qualcuno sa come inserire una fotografia, me lo dica che gliela mando. Invece trovare l’attività “san francisco” a “copiapò” dà già maggiori soddisfazioni!
Direi che per ora può bastare, anche se mi sono già copiato una pagina intera di vostre domande. Man mano che troverò le risposte…
Un abbraccio a tutti voi!
fr.Christian
P.S.: Oggi è già martedì, ieri non ho fatto in tempo ad inviare la mail. Novità del giorno? A scuola, disperati per il fatto che non so nulla di grammatica, tuttavia invento frasi abbastanza corrette, capisco molto e leggo perfettamente… hanno deciso di mettermi nel livello avanzato (“perché tanto lì si fa un ripasso approfondito di tutta la grammatica”), accompagnandomi con una frase che letteralmente suonava come: “Abbiamo deciso di tirare il leone” e con un sorriso che la rendeva simile al nostro “e di fargli la pelle”. Avete altre interpretazioni che mi sollevino un po’? ;-)
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